Il nuovo suono dell’auto: la sfida per le auto elettriche.

13 Novembre 2019

Il rombo di un’auto, il rumore o suono per i più appassionati è un elemento distintivo ed emozionante anche per i meno sensibili al fascino delle quattro ruote. Cosa cambia con l’avvento dell’auto elettrica?

Tra le tante rivoluzioni della mobilità elettrica, la principale è ovviamente l’assenza del motore a combustione – che si traduce anche in assenza di rumore. E ciò si traduce in una libertà di progettazione sconosciuta finora che riguarda sia la parte tecnica, sia quella di gestione dei suoni. “Non abbiamo alcuna limitazione meccanica: così possiamo dare a ogni auto il proprio suono” spiega Valentina Wilhem, UX designer del Volkswagen Design Center (nella foto in alto).

Il rumore generato da un propulsore è un punto chiave nella definizione del carattere di un’automobile; anche un motore elettrico può evocare potenza, dinamismo e velocità.

La riconoscibilità
L’obiettivo di Volkswagen è rendere le proprie auto elettriche riconoscibili persino a occhi chiusi, grazie a un “sound” unico e distintivo. “Le persone per strada dovranno capire non solo che sta passando una vettura a zero emissioni, ma anche che è una Volkswagen” precisa Klaus Bischoff, Direttore Esecutivo di Volkswagen Design.

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Il ruolo del suono
La risposta alla domanda sul ruolo del suono nella mobilità elettrica si trova in una città che ha più auto che abitanti. Mentre la maggior parte degli edifici di Wolfsburg brulica di attività e rumore, il Design Center è il paradigma della calma, dove si possono anche ascoltare i cinguettii degli uccellini.

Al suo interno c’è una grande stanza con un’imponente sistema di illuminazione, una parete completamente coperta di specchi, un’altra da 18 metri su cui vengono proiettate presentazioni e immagini e un impianto audio che ricrea i rumori di un ambiente naturale. Si chiama “Walhalla” ed è qui che i nuovi modelli vengono presentati al Consiglio di amministrazione. E sempre qui, un team dedicato “dà voce” alle auto di domani, lavorando in particolare sulle sensazioni.

Il rumore necessario
Le auto devono fare rumore – non si tratta di una questione di gusto, ma di legislazione. Dal luglio 2019 tutte le auto elettriche di nuova omologazione dovranno avere un Acoustic Vehicle Alert System (AVAS), un obbligo che da luglio 2021 riguarderà tutte le auto elettriche di nuova produzione.

Tradotto in pratica vuol dire che fino a 20 km/h dovranno emettere un suono artificiale, mentre a velocità superiori è sufficiente il rumore di rotolamento degli pneumatici. Ogni Casa automobilistica può personalizzare questo suono, che deve rispettare delle linee guida tracciate dall’Unione Europea – che includono anche un modello di riferimento – ed essere coerente con quello che il veicolo sta facendo.

Un’esperienza multisensoriale
L’abitacolo di un’auto definisce un’esperienza multisensoriale per i passeggeri. L’obiettivo principale è creare un ambiente calmo e piacevole, che consenta in particolare al conducente di essere il più rilassato possibile mentre si sposta nel traffico, senza “subire” il contesto esterno. Già, perché se da un lato l’assenza del motore a combustione riduce il rumore complessivo, dall’altro non copre più una serie di altri rumori che derivano dalla marcia, da altri componenti o dall’ambiente circostante: in tal senso l’isolamento e i materiali giocano un ruolo importante.

La ricerca degli UX designer si concentra su tutti gli aspetti acustici della vita in auto: dalla messa in moto all’indicatore di direzione, alle notifiche del sistema di infotainment. Un mondo complesso, che richiede una particolare sensibilità. Ma c’è un concetto tanto semplice quanto evidente che sta alla base di tutte le idee sviluppate: un ambiente neutro dal punto di vista acustico aiuta a valorizzare i suoni positivi – perché lo scopo finale non è il silenzio, ma una sensazione di benessere.